Pietà popolare mariana nella Diocesi di Patti

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di Vittorio Casella

La modernità, la post-modemità, la pretesa "Morte di Dio". la "fine della Religione", la Secolarizzazione: mode filosofico-teologiche ben conosciute e analizzate! ... Mode spazzate via dal rincorrersi della vita e dalla forza della Fede.

Mode culturali, che non sono riuscite a intaccare la presenza di Maria tra la nostra gente, la relazione viva tra i figli e la Madre, l'identità di un popolo che si ritrova nei Santuari, nelle Feste, nei Titoli mariani e soprattutto nel Pregare .

Si legano nella “Pietà popolare mariana" due elementi essenziali: la "Presenza" della Madre nella "Storia della Salvezza”, ancora in atto e in pieno svolgimento da una parte, e, dall'altra, il "sentire" di un Popolo animato dallo Spirito - che tale presenza avverte e onora.

"Pietà popolare mariana": non dunque relitto arcaico, eredità del passato, ma una modalità del rivelarsi nell'Oggi della "Storia della Salvezza” in cui un posto particolare spetta a Maria.

Nel “Popolo di Dio” non c'è mai stata crisi di devozione mariana e i giovani, da parte loro, parte eletta di questo Popolo, cercano i Santuari, cercano la “Madre" perché hanno voglia di sperare, perché le idee astratte, gli slogans consumistici non hanno una Madre, ma un padrone, un'ideologia che schiavizza: da questi occorre liberarsi e difendersi, ma della Madre si ha vitale bisogno!

Un vero caso serio della Fede che incontra la Storia e la plasma dal di dentro, e da questa non si fa risucchiare.

Vittorio Casella

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