VIVERE L'AVVENTO
“Vegliate!” è la parola del Signore che fa avvenire l’Avvento, lo fa essere, lo fa cominciare ancora una volta, creando al tempo stesso la venuta e l’attesa. Ci sono parole, come questa, che quando risuonano hanno la capacità dar vita a un mondo, disegnare orizzonti, rievocare immagini e sentimenti, ma anche paure e speranze.
“Vegliate” risuona nel momento stesso in cui attorno a noi la natura, sfinita per i frutti, si addormenta nel sonno dell’inverno e le giornate vedono diminuire la luce e crescere la notte. Non a caso è in questi giorni che la Chiesa inizia la liturgia dell’Avvento, i giorni più bui dell’anno e dunque giorni del lungo vegliare. Questi sono i giorni nei quali la luce è desiderata e invocata più che mai, fino a Natale che, tradizionalmente, è il giorno nel quale il sole e la sua luce tornano a vincere le tenebre.
La nostra vita umana e spirituale, con i suoi tempi e la sue stagioni, con il suo ritmo quotidiano così ripetitivo e uniforme, in realtà forma un tutt’uno con il ritmo della natura. Ritmo umano e ritmo cosmico, ritmo dello spirito e ritmo della terra sono una cosa sola, a dire che la natura non è il fondale dei nostri giorni, la natura non vive solo attorno a noi ma vive con noi fino a vivere in noi.
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