Maria secondo la visione dell'Islam

di Giuseppe Roccaro

Nell’Islam pensare che Dio abbia potuto incarnarsi e avere un figlio è un atto di miscredenza (kufr) contro la sua unicità: è in questa prospettiva che debbono essere letti anche i passi coranici che parlano di Maria, madre di Gesù. Da una parte la tradizione islamica nutre un profondo rispetto per Gesù e per Maria, ma dall’altra è categorica nel negare la figliolanza divina di Gesù e la maternità divina di Maria.

Due sono le sure più interessanti del Corano, che parlano di Maria, la III  e la XIX, che risentono, oltre che dei Vangeli, di fonti apocrife ed eretiche della tradizione cristiana (il Protovangelo di Giacomo, lo Pseudo-Matteo, la versione araba del cosiddetto Vangelo di Tommaso, conosciuto anche come il Vangelo dell’infanzia del Salvatore), così ricche di particolari sulla vita di Gesù e di Maria, letta in parallelo e in relazione alla storia di Zaccaria , Elisabetta e Giovanni Battista.

Màryam è la forma araba del nome Maria, che nell’interpretazione musulmana suona come ‘la devota’ (al-‘abida), vero e proprio modello del credente perfetto. Tale nome ricorre nel Corano in 11 sure ed è quasi sempre legato al nome di ‘Isa, Gesù. Di lei vengono ricordati alcuni speciali privilegi con particolare riferimento all’annunciazione, quali il suo concepimento verginale di Gesù e la sua purezza sia fisica che spirituale. Maria acquista così una notevole rilevanza nella tradizione musulmana quale prescelta di Dio, di cui è inizio e segno inequivocabile il versetto 42 della III sura: “E quando gli angeli dissero a Maria: - O Maria! In verità Dio t’ha prescelta e t’ha purificata e t’ha eletta su tutte le donne del creato”.

La decisione, con cui il Corano proibisce ogni atto di adorazione verso Gesù e sua madre (sura IV,171), manifesta la preoccupazione di salvaguardare l’unicità di Dio da ogni innovazione idolatrica che possa condurre a considerare Maria come la terza persona della Trinità accanto ad Allah e a Cristo.
Maometto tuttavia , sensibile all’onore reso dalla chiesa orientale a Maria, quando entra nel 630 alla Mecca da vincitore, pur distruggendo trecento idoli presenti nella Ka‘ba, risparmia un’immagine a colori della Madonna col Bambino.

La sura XIX, interamente dedicata a Maria, si apre con l’annuncio della nascita di Giovanni a Zaccaria (1-15) e prosegue con la storia di Maria e Gesù (16-34); mentre la sura III,31-42 contiene il racconto della consacrazione, promessa in voto dalla madre prima del concepimento, e della nascita di Maria, l’annuncio della nascita di Giovanni e l’annuncio della nascita di Gesù, seguito dalla cristologia coranica che parla del suo ministero e della sua fine terrena  e si chiude con la controversia sul monoteismo.

Poiché la sura III è l’89a nell’ordine storico delle rivelazioni a Maometto e risale al periodo di Medina dopo l’ègira (622), mentre la XIX è la 44a  e risale al periodo della Mecca, pre-ègira, si può concludere che Maometto conobbe  la storia della nascita di Maria dopo di quelle di Giovanni e di Gesù.

La sura III è detta la sura della famiglia di ‘Imran, il Gioacchino della tradizione cristiana, che dalla moglie Anna ebbe Maria. Anna  nella tradizione musulmana più diffusa è figlia di Faqudh e sorella di Ishba’, Elisabetta, moglie di Zaccaria. Così la nascita di Maria si sviluppa sul modello di quella di Giovanni con un concepimento in tarda età, ricco di significato teologico e religioso, in concordanza con il Protoevangelo di Giacomo.

Due note caratteristiche emergono dai racconti coranici: (1) la non divinità di Gesù e (2) la purezza originale di Maria, cosicché Maria, seppure non è madre di Dio, tuttavia è pura nella carne e nello spirito. La tradizione musulmana, infatti, esenta Maria dal tocco di Satana che, secondo un detto del profeta Maometto, investe invece tutti gli uomini al momento della nascita: Maria è muharrara, libera dalla  miscredenza, e gode dell’impeccabilità che spetta anche a Gesù e ai profeti. Ma, poiché nell’islam non c’è l’idea del peccato originale non si tratta del dogma cristiano dell’Immacolata concezione.

La sura XIX racconta dell’annunciazione con il concepimento miracoloso di Gesù senza padre e il ritiro in un luogo lontano durante il quale avviene il parto, preceduto da momenti di tristezza e dolore presso il tronco di una palma (22-26).

Dai dotti musulmani Maria viene considerata insieme ad Asiya, moglie del faraone, e a Khadiga e Fatima, rispettivamente moglie e figlia di Maometto, le donne più eminenti dell’umanità e da alcuni la migliore in assoluto: è così venerata come la vergine (al-batul), cui spesso si rivolgono le donne durante la gravidanza o per la sterilità.

Venerata nella tradizione popolare, come p.e. al Cairo e a Gerusalemme, i musulmani la considerano un esempio e a lei ricorrono nelle tribolazioni, spesso visitando anche i santuari cristiani.

Giuseppe Roccaro

Orario delle Sante Messe

Festivo

Ore 8,15  Chiesa Madre
Ore 9.45  Chiesa San Francesco Matini
Ore 18.00 Chiesa Madre

Feriale

Ore 17,30 Chiesa Madre

La Messa Prefestiva verrà celebrata nella Chiesa delle Logge

 Ore 18,00 Chiesa delle Logge

 

 

L.

 

 

Santo del giorno

san francesco d'assisi pastore e martire

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